Pubblichiamo di seguito la dichiarazione del Presidente nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia alla incredibile notizia della onorificenza consegnata alla Camera dei deputati ad un fascista della repubblica di Salò.
"Ho
appreso dalla stampa la notizia della consegna di una medaglia, in una sala
della Camera dei deputati, dove si trovavano anche il Presidente della
Repubblica e la Presidente della Camera, ad un fascista della Repubblica di
Salò: Paride Mori. La notizia appariva così incredibile (e grave) che sono stato
lieto di apprendere, da una dichiarazione emanata dalla Presidenza della Camera,
che la Presidente Boldrini non aveva dato alcun premio, né aveva in alcun modo
concorso ad individuare il nome del “premiato” tra quelli meritevoli di
onorificenza (sono parole pressoché testuali del comunicato della Presidenza
della Camera).
Altrettanto
credo sia accaduto per il Presidente Mattarella, ma non è possibile anticipare
nulla al riguardo, finché non ci sarà qualche comunicazione da parte del
Quirinale.
Di
certo, un’onorificenza è stata consegnata dal Sottosegretario Del Rio e dunque a
nome della Presidenza del Consiglio. Anche il Sottosegretario ignorava tutto?
Sembrerebbe impossibile; comunque, chi ha proposto e deciso quella onorificenza
proprio nell’anno del 70° anniversario della Resistenza? A quali criteri ha
obbedito la speciale Commissione che valuta per la Presidenza del Consiglio le
onorificenze? È veramente difficile accontentarsi della prospettazione di un
“errore”, a fronte di situazioni che imporrebbero una vera sensibilità
democratica.
Pensiamo
che su questo debba essere fatta chiarezza assoluta ed al più presto.
Altrimenti dovremmo pensare che la Presidenza del Consiglio, che si propone di
celebrare il 25 aprile e il 70° è disponibile, al tempo stesso, a riconoscere “i
meriti” di chi militò dalla parte della dittatura, del fascismo, della
persecuzione degli ebrei, degli antifascisti e dei “diversi”. Davvero, tutto
questo appare inconcepibile; l’ANPI attende, comunque, chiarimenti precisi e
definitivi e, soprattutto, che ognuno si assuma le responsabilità che gli
competono. Dopo di che, prenderemo – a ragion veduta – le nostre posizioni di
antifascisti e di combattenti per la libertà, che non conoscono né
tentennamenti né ambiguità, ma si riconoscono nella vera storia del
nostro Paese e nella Costituzione che lo regola e pretendono che altrettanto
facciano le istituzioni"
CARLO SMURAGLIA
Presidente Nazionale ANPI
Roma, 16
marzo 2015